Signori Azionisti e Titolari degli Strumenti Finanziari Partecipativi,
mentre redigo questa lettera da Presidente e Amministratore delegato di algoWatt, non posso non rivolgere il pensiero alla storia, per certi versi esaltante, della nostra Società, ma anche alle fasi più delicate e critiche che abbiamo dovuto affrontare negli anni recenti.
I mesi che sono trascorsi da quando ho assunto la decisione di tornare a guidare in prima persona l’azienda sono stati improntati a una profonda analisi delle ragioni che hanno frenato lo sviluppo del business e delle soluzioni che abbiamo individuato per superare lo stato di tensione finanziaria del Gruppo. Quanto sta avvenendo sui mercati dell’energia e del digitale, l’attenzione crescente delle istituzioni e dell’industria a sostenibilità e decarbonizzazione, la necessità di rispondere con le rinnovabili alla sfida dell’indipendenza energetica nazionale, sono la testimonianza della correttezza della scelta industriale strategica di presidiare questi comparti.
È però sul versante del riequilibrio finanziario che riteniamo sia divenuta necessaria e ineludibile una soluzione rapida e decisiva. Rinviare negli anni la prevista manovra di debt-to-equity swap produrrebbe infatti solo il perdurare di una fase di stallo, senza garantire il futuro di algoWatt e, anzi, facendole perdere le opportunità di un momento straordinario, in cui le nuove policy nazionali ed europee si coniugano con una fortissima ripresa degli investimenti in questi settori.
Se il Piano di Risanamento e l’Accordo finanziario sottoscritti nel 2021 e perseguiti con impegno e convinzione dalle parti hanno guidato un sensibile esdebitamento della Società e un turnaround industriale accompagnato dalla cessione di asset non più strategici, alcune sfide operative ci hanno messo di fronte a criticità insormontabili. I vincoli di quel Piano ci hanno reso e ci rendono impossibile utilizzare nuove linee di credito, finanziare liberamente le attività aziendali sostenendo il circolante, ottenere garanzie di alcun tipo. A ciò si aggiunga la sostanziale impossibilità di mantenere l’iscrizione agli albi dei fornitori dei clienti di maggiore rilievo e dimensione e la pressoché totale preclusione alla partecipazione a procedure selettive negli ambiti pubblico e privato.
Le deroghe e le eccezioni a questo stato di cose, ottenute solo in forza dell’esclusività e della componente innovativa di alcune offerte e soluzioni tecnologiche, nonché la strategia di sviluppare piattaforme sul modello as-a-service (a maggiore valore aggiunto rispetto all’attività di consulenza time & material), non sono però sufficienti per delineare prospettive di incremento del business. A questo quadro si unisce la sussistenza di un rilevante debito tributario, che contribuisce alla difficoltà di risolvere la situazione e rappresenta un ulteriore elemento ostativo alla crescita.
Si tratta di problematiche che ho potuto approfondire solo dopo essere tornato ad assumere il ruolo di CEO e che ho considerato come centrali e determinanti nel momento in cui si è aperta la possibilità di una revisione della manovra, conseguente alla necessità di dilazionare i tempi di cessione di un asset immobiliare in capo alla controllante Italeaf.
Nell’interlocuzione intercorsa in questi mesi con gli stakeholders per definire la proposta di Manovra Finanziaria Aggiornata, abbiamo ribadito la volontà del management e della Società tutta di salvaguardare l’obiettivo di creazione di valore per gli azionisti attuali e futuri. Vogliamo farlo, in prima istanza, ricorrendo allo strumento della Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa con l’accesso al beneficio premiale della dilazione del debito tributario scaduto in 10 anni e con la possibilità di trattare in modo protetto varie pendenze ancora in essere. Ai titolari degli SFP algoWatt, proponiamo poi di anticipare la conversione dei citati strumenti in azioni, anticipando quell’aumento di capitale – al prezzo concordato di circa 0,56 euro per azione – che altrimenti sarebbe possibile eseguire solo dal 2025 in poi. Andremo inoltre a proporre che questo valore possa rappresentare il riferimento anche per la conversione del debito finanziario. Nella delibera dell’aumento di capitale riservato (come pure nel nuovo Accordo per la conversione anticipata degli SFP algoWatt) sarà possibile inserire una clausola di lock-up, a testimoniare – anche a garanzia degli attuali azionisti – quanto la permanenza dei nuovi soci sia considerata fondamentale per la stabilità del titolo e per ammortizzare l’importante emissione di nuove azioni. Ai 29,7 milioni di euro di debito già trasformato in SFP algoWatt, secondo quanto previsto nell’Accordo 2021, e che sarà convertito in equity si aggiungerebbero – con la Manovra Finanziaria Aggiornata – oltre 10 milioni di euro relativi ai creditori finanziari, per un totale di oltre 40 milioni di euro di taglio del debito.
La Proposta di Manovra Finanziaria Aggiornata è pertanto finalizzata ad anticipare il totale esdebitamento finanziario della Società, ponendoci nelle condizioni ottimali per tornare a generare risultati significativi a vantaggio dei nostri partner, degli azionisti e dei dipendenti. Saremo in grado di liberare una rilevante mole di risorse da destinare al sostegno del business aziendale, finalizzato alla redditività e alla focalizzazione su: (1) leadership nel mercato twin transition (soluzioni digitali per la sostenibilità); (2) affermazione della TerniEnergia Progetti come system integrator e partner ideale per lo sviluppo, progettazione, realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’efficientamento energetico; (3) crescita nel mercato Digital Circular Economy.
Questo mi rende ottimista sul fatto che usciremo da questo periodo complicato in una posizione più forte di quella in cui ci siamo entrati. Lo penso per diversi motivi, molti dei quali sono spiegati in questa lettera. Ci sono però alcuni dati di mercato che sottolineano le opportunità a nostra disposizione per il futuro, nonché alcune informazioni che voglio sottolineare per comprendere il progetto industriale che vogliamo realizzare.
Prima di tutto, anche in questi anni difficili e grazie alle attività di ricerca e innovazione, abbiamo ottenuto risultati eccellenti nello sviluppo di soluzioni per i nuovi mercati dell’energia. Abbiamo in mano componenti tecnologiche e piattaforme smart per la gestione digitale degli impianti rinnovabili, per il nascente e promettente mercato delle Comunità Energetiche e dell’efficienza energetica degli edifici, per l’economia circolare. Aggregheremo in un’unica linea operativa, denominata “Digital Energy & Circular Economy”, i team di sviluppo tecnologico e quelli di R&I, per presidiare in maniera intensiva le frontiere innovative del mercato energetico e conseguire la leadership nel settore twin transition. Abbiamo di fronte un mercato che – solo per fare qualche esempio – ha raggiunto un valore di 85 miliardi di euro in Italia nel 2020 e che si attesterà a 145 miliardi nel 2030, se si guarda alla sola efficienza energetica. A questo si aggiunga il mercato della circular economy, in cui l’Italia è leader in Europa e che ha superato i 32 miliardi di euro di valore.
In parallelo, grazie alla TerniEnergia Progetti (che ha ormai ricostituito quasi integralmente il team che ha saputo costruire in passato una storia di successo, con oltre 400 MWp di impianti realizzati in Italia e all’estero) ci presenteremo al mercato per affrontare la sfida principale dei nostri tempi. Quella, cioè, di saper rispondere alla complessità organizzativa come causa della complessità procedimentale e industriale della filiera delle energie rinnovabili. Questa rinnovata linea di attività, che abbiamo denominato “Greentech Industry”, rappresenterà quella preponderante in termini di generazione di ricavi e di sviluppo industriale della nostra Società. Senza fare ricorso a investimenti diretti e ad alta intensità di capitali, ma proponendoci come partner ideale per investitori, fondi, utilities e asset manager, saremo un player solido, totally fit per progetti di scala industriale. Anche in questo caso vale la pena ricordare qualche indicatore: nel primo trimestre 2023 in Italia è stato superato 1 GW di nuove installazioni, confermando le proiezioni che indicano una media di 4,6 GW di nuovi impianti ogni anno fino al 2025. Numeri che non si raggiungevano dal biennio d’oro 2010-2011, in cui la TerniEnergia, leader del settore, raggiunse il massimo della propria capitalizzazione di mercato e suoi risultati più significativi in ambito nazionale. Il mercato delle rinnovabili elettriche, che in Italia supera i 18 miliardi di euro, registrerà crescite aggiuntive sui mercati emergenti delle CER (2,2 miliardi di euro), delle smart grid (3,6 miliardi di euro) e dell’agrivoltaico (1,1 miliardi di euro).
In conclusione, abbiamo ancora delle sfide da affrontare, ma siamo anche convinti che il cambiamento, l’evoluzione, l’impegno siano migliori e più efficaci della stagnazione e dell’immobilismo. Siamo sempre certi che i momenti migliori siano quelli che abbiamo davanti e che dobbiamo ancora vivere. Vogliamo farlo con la consapevolezza che ciò che saremo capaci di costruire dipende dalle azioni che siamo stati capaci di intraprendere, dalle nostre speranze e dall’ottimismo con cui valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
Stefano Neri
(Presidente e Amministratore Delegato)