- Progressivo consolidamento di TerniEnergia quale operatore leader nella realizzazione di impianti fotovoltaici di grande dimensione.
- Prevista nel 2009 l’installazione di impianti per una capacità complessiva di circa 22 MW (+100% rispetto al 2008).
- Stime di una crescita media annua dei ricavi del 54,4%, con aspettative di raggiungere ricavi per 125,2 milioni di Euro e un EBITDA pari a 11,8 milioni di Euro al termine dell’arco di piano nel 2011.
- Intermonte e Unipol Merchant Banca per le Imprese nominati Joint Global Coordinator per l’aumento di capitale in corso.
- Solare termodinamico: previsti da EnVent circa 400 GW di potenza installata al 2050 nella regione mediterranea.
Milano, 20 novembre 2008 – TerniEnergia, società quotata al mercato Expandi di Borsa Italiana, ha presentato oggi il piano industriale 2009-2011 nell’ambito del convegno “Il fotovoltaico: una nuova industria in Italia”, organizzato dall’azienda stessa.
Il piano industriale delinea un percorso di crescita costante e progressiva sia per quanto riguarda la produzione che per quanto concerne ricavi e redditività. TerniEnergia è impegnata in particolare ad accrescere progressivamente la dimensione degli impianti realizzati al fine di posizionarsi sul mercato come general contractor nella realizzazione di centrali fotovoltaiche di grandi dimensioni (sia per clienti terzi che di proprietà)
Le linee guida del piano sono dunque in sintesi:
- conclusione di accordi di partnership con primari gruppi industriali, seguendo l’impostazione che ha portato alla costituzione delle joint venture SolarEnergy e di EnergiaAlternativa;
- consolidamento di rapporti industriali già esistenti, quali ad esempio quello con il fondo di investimento Foresight;
- sviluppo di nuovi rapporti industriali con partner sia industriali che finanziari.
Per finanziare lo sviluppo della società, l’Assemblea di TerniEnergia ha recentemente deliberato di emettere 2.400.000 nuove azioni da offrire nell’ambito di un collocamento privato a investitori istituzionali italiani ed esteri e a investitori industriali entro il 31 marzo 2009.
Intermonte e Unipol Merchant Banca per le Imprese sono stati nominati Joint Global Coordinator per il collocamento delle azioni tramite l’aumento di capitale.
In merito alla chiusura dell’esercizio 2008, TerniEnergia prevede di registrare un fatturato consolidato pari a circa € 34 milioni, in crescita di oltre il 250% rispetto agli € 9,6 milioni del 2007. Entro la fine dell’anno la società prevede di realizzare complessivamente 41 impianti fotovoltaici per una capacità installata di 11 MW, di cui 3.994 kW rappresentati da cinque impianti di grandi dimensioni realizzati per SolarEnergy. Tale risultato rappresenta una crescita di quasi il 300% rispetto ai 3,5 MW installati nel 2007.
Nel 2009 TerniEnergia prevede di installare impianti per una capacità complessiva di circa 22 MW (+100% rispetto al 2008) di cui 10 MW rappresentati da installazioni per le due joint venture esistenti e 12 MW rappresentati da installazioni conto terzi.
Il management prevede inoltre per il 2010 e 2011 una crescita media annua della produzione pari a circa il 30%, in linea con la crescita attesa del mercato. Per quanto riguarda i ricavi, è attesa una crescita media annua del 54,4%, con aspettative di raggiungere quasi € 63 milioni a fine 2009, circa € 90 l’anno successivo e infine € 125,2 milioni alla fine dell’arco di piano.
Il convegno “Il fotovoltaico: una nuova industria in Italia” – Focus sul solare termodinamico
Il convegno nell’ambito del quale è stato presentato il piano industriale di TerniEnergia ha in particolare evidenziato le interessanti prospettive della generazione di energia con la tecnologia solare termodinamica (CSP), illustrate dalla società di consulenza EnVent. Questa tecnologia consente di concentrare il calore solare generando vapore da inviare poi a una turbina che produce energia elettrica. Il CSP presenta caratteristiche che lo rendono conveniente per impianti medio – grandi (potenza compresa tra 5 MW – 250 MW) e che quindi necessitano di aree molto grandi, solitamente lontane dai clienti finali.
Il CSP sta attraversando una fase di crescita intensa e la potenza installata potrebbe raggiungere i 3.000 MW già nel 2010 (CAGR 2005 – 2010 superiore al 50%), con la possibilità di arrivare – secondo Mckinsey – a circa 17.000 MW nel 2015 e addirittura 46.000 MW nel 2020 a livello mondiale.
La Spagna è stato uno dei primi paesi ad approvare tariffe incentivanti. Meccanismi tariffari analoghi a quello spagnolo si stanno diffondendo rapidamente, e dopo la Spagna anche l’Italia, la Francia, la Grecia, Israele, il Portogallo, l’Algeria, l’Egitto ed altri paesi hanno adottato schemi incentivanti che stanno dando ulteriore impulso al settore.
Gli stati federali del Sud-Ovest degli Stati Uniti ed il bacino del Mediterraneo presentano in particolare un enorme potenziale per lo sviluppo di impianti solari termodinamici. Le stime riportate da EnVent sulle potenzialità della regione mediterranea individuano la possibilità di raggiungere circa 400 GW di potenza installata al 2050, una capacità molto vicina alla potenza installata alimentata da combustibili fossili escluso il carbone.
In Italia il meccanismo del conto energia per il solare termodinamico è simile a quello approvato per il fotovoltaico ma con tariffe inferiori. Il decreto stabilisce la durata dell’incentivo in 25 anni, obbliga all’accumulo termico e pone un limite massimo sulla superficie occupata dagli impianti che, tradotta in potenza installata, si aggira sui 250 MW. L’Italia in questo settore ha la possibilità di creare e sviluppare tutta la filiera industriale che, grazie alle ricerche ENEA condotte negli anni passati ed al coinvolgimento fin da subito del settore industriale, potrà giocare un ruolo di primo piano nel panorama mondiale del CSP.
Uno studio del DLR (Centro Aerospaziale Tedesco) stima che in Italia sia economicamente conveniente produrre circa 5 TWh all’anno con tecnologia CSP che equivalgono a circa 1.250 MW