- L’impianto ha una capacità di trattamento di 26.400 tonnellate/anno
- Bonificata e rifunzionalizzata un’area industriale di circa 10.000 metri quadrati, 2.000 dei quali coperti
- Investimento complessivo di Euro 5,5 milioni
- Con i due impianti di Nera Montoro (TR) e Borgo Val di Taro (PR) TerniEnergia si candida a raggiungere una capacità di trattamento pari a circa il 20% del mercato nazionale
TerniEnergia, smart energy company attiva nei settori dell’energia da fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, del waste e dell’energy management, quotata sul segmento Star di Borsa Italiana e parte del Gruppo Italeaf, inaugura in data odierna il proprio secondo impianto per il trattamento e il recupero di pneumatici fuori uso (PFU), situato nel Comune di Borgo Val di Taro (Parma). All’evento partecipano Stefano Neri (presidente e amministratore delegato di TerniEnergia), Filippo Frittelli (presidente della Provincia di Parma), Diego Rossi (sindaco di Borgo Val di Taro), Rochus Mecke (direttore generale Amandus-Kahl) e Giovanni Corbetta (direttore generale Ecopneus).
Il sistema installato da TerniEnergia, dotato di tecnologie innovative, ha previsto un investimento complessivo di Euro 5,5 milioni. Attraverso la realizzazione dell’impianto, TerniEnergia rafforza la propria posizione di leadership nazionale nel mercato del recupero industriale di materia da PFU, dando seguito all’obiettivo di sostenibilità di riduzione/annullamento del fenomeno della dispersione di questi rifiuti, utilizzando le opportunità di mercato rappresentate dal quadro normativo, che prevede la piena tracciabilità dello pneumatico a fine vita.
Il presidente e amministratore delegato di TerniEnergia, Stefano Neri, ha dichiarato:
“L’Impianto di Recupero dei Pneumatici Fuori Uso di TerniEnergia implementa un processo di triturazione e macinazione di pneumatici che rappresenta un’alternativa tecnologica ai processi di frantumazione meccanica tradizionali. Grazie alla capacità totale di trattamento dei due impianti di Nera Montoro (TR) e Borgo Val di Taro (PR), TerniEnergia ha tutte le prerogative per poter arrivare a corrispondere a circa il 20% dell’intera domanda nazionale del settore del trattamento e del recupero. La localizzazione strategica nel Centro-Nord del nuovo impianto ci rende, inoltre, confidenti di poter intercettare importanti flussi di materiale destinati alla filiera del riciclo. Sono, infatti, in fase di definizione accordi commerciali con realtà della provincia per la vendita dell’acciaio recuperato dagli pneumatici e con primari operatori del Nord Italia per la vendita del granulato di gomma. Ci candidiamo, inoltre, a rafforzare le relazioni e le partnership con i principali operatori e consorzi, a partire da Ecopneus, attivi nel rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei PFU”.
Il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, ha dichiarato:
“E’ con grande soddisfazione che l’Amministrazione Comunale di Borgo Val di Taro saluta l’apertura del nuovo sito produttivo di TerniEnergia sul nostro territorio. Un bel segnale che ci fa ancora credere che, nonostante le tante difficoltà del momento storico ed economico che stiamo attraversando, sia possibile ricercare e trovare investimenti che possano dare opportunità per il futuro. L’intervento realizzato da TerniEnergia ha per noi diverse valenze positive. Prima di tutto, si è concretizzato un recupero ambientale importantissimo: è stato bonificato e recuperato un immobile che era completamente coperto di amianto, in stato di abbandono, scongiurando così gravi rischi per l’ambiente ed il territorio. Nel recupero di quest’area c’è stata anche una grande attenzione da parte dell’investitore alle realtà artigiane e produttive locali, coinvolte da subito nel cantiere: altro elemento di non poco conto. Infine, la possibilità di creare nuove occasioni di lavoro in un settore, quello dell’economia “verde”, che sempre di più ci deve vedere impegnati per coniugare creazione di reddito e salvaguardia dell’ambiente naturale”.
L’impianto di Borgo Val di Taro, operante con autorizzazione valida fino al 30 gennaio 2026 e rinnovabile, tratterà a regime fino a un massimo di 26.400 tonnellate all’anno (3,5 tonnellate/ora) di Pneumatici Fuori Uso riducendoli in granuli e polverino, separando la gomma dall’acciaio e dalla fibra di poliestere. In questo modo, da quello che è considerato spesso un prodotto di scarto verranno estratti nuove materie prime pronte per essere riutilizzate nella filiera del riciclo. L’impianto, installato all’interno di un capannone industriale rifunzionalizzato e di aree di stoccaggio, occupa in totale una superficie di circa 10.000 mq, 2.000 dei quali coperti, e impiegherà un minimo di 10 professionalità fino a un massimo di 14.