Trasformazione in smart energy company indipendente
di Alessandra Capozzi (Il Sole 24 Ore Radiocor)
Narni (Terni) , 13 ott – TerniEnergia avrà entro l’anno un nuovo piano industriale che prevede la sua trasformazione strategica in una “smart energy company indipendente” e, dal lato finanziario, una crescita dei ricavi e la riduzione di un terzo dell’indebitamento finanziario netto.
Il presidente e amministratore delegato, Stefano Neri, in una intervista a Radiocor, nella sede di Nera Montoro a Narni (Terni) dopo il via libera dell’assemblea dei soci all’aumento di capitale per l’acquisizione di Free Energia, delinea il futuro della società e garantisce che l’azienda “tornerà a fare fatturato in Italia” dopo la crisi e il cosiddetto ‘spalma incentivi’ che ha inciso negativamente sui conti. Senza trascurare l’estero che vede la società, attiva nell’energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica e waste management e quotata allo Star di Borsa Italiana, concentrata soprattutto in SudAfrica con un occhio a Emirati, Cile e Azerbajan. Il tutto assicurando che “anche l’anno in corso chiuderà positivamente con un buon risultato”.
Dal punto di vista industriale, Neri definisce L’acquisizione di Free Energia una “operazione di carattere strategico, con sinergie che, anzitutto, ci consentono di lavorare di più in Italia, dove era venuta meno l’attività core di provider di impianti fotovoltaici. E’ indubbio – spiega – che Free Energia ha ricavi che possono incrementarsi notevolmente e dai 100 milioni dello scorso anno è avviata ad un raddoppio quest’anno con margini bassi; mentre TerniEnergia ha registrato negli ultimi anni una flessione dei ricavi, soprattutto in Italia”.
Un’operazione che, quindi, farà nascere un gruppo da 300 milioni di fatturato e che completa la filiera: dalla produzione all’efficienza al trading ai servizi evoluti. Un’operazione destinata a “unire le forze” e creare sinergie importanti che potranno essere trasferite nel nuovo piano industriale che sarà pronto per la fine dell’anno.
“L’operazione – ci spiega Neri – ha sinergie importanti: innanzitutto, l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia prodotta dai nostri impianti; una patrimonializzazione che può consentire garanzie corporate per l’acquisto di energia; sinergie di carattere tecnologico che grazie alle ottime piattaforme di trading e servizi di Free Energia faciliterà la scelta di rendere TerniEnergia più tecnologica”.
Dal punto di vista più finanziario, precisa il presidente, “mentre TerniEnergia è solida, ma con una componente debito elevata, Free Energia è meno patrimonializzata ma ha liquidità e attività capital intensive e questo dovrebbe consentirci di raggiungere un equilibrio più gradito al mercato”.
Un equilibrio, assicura Neri, che si dovrebbe tradurre in “una diminuzione di circa un terzo entro brevissimo termine, entro l’anno, della posizione finanziaria netta” che ora vede il debito attorno ai 150 milioni. Per farlo, TerniEnergia pensa, ed ha già ricevuto qualche interesse, ad un’operazione “che ci consente di mantenere la gestione degli impianti conferendo gli asset ad un soggetto finanziario o immobiliare”.
Grazie a tutto ciò, sinergie industriali e obiettivi finanziari, “siamo nella condizione di fare un nuovo piano industriale, di convincere il mercato sul futuro della società ” dopo le difficoltà del piano precedente che era legato all’operazione, poi accantonata, di creazione di un fondo immobiliare per le rinnovabili insieme a Prelios.
“Il 31 ottobre nel consueto evento d’autunno a Milano saremo già in grado di dare delle indicazioni qualitative, poi contiamo entro l’anno di dare il nuovo piano”.
Stefano Neri punta molto sul nuovo piano, senza nascondere le difficoltà legate ad un quadro che è profondamente cambiato ed ha inciso sulle presenti guidance. Il presidente e amministratore delegato ha tenuto a ricordare: a ottobre dello scorso anno “avevamo presentato un piano che si basava sulla creazione con Prelios di un fondo immobiliare per le rinnovabili; tre mesi dopo, quando stavamo completando l’operazione ci sono state le misure retroattive sul fotovoltaico, poi il cosiddetto ‘spalma incentivi‘. Fortunatamente abbiamo usato prudenza e non abbiamo accantonato l’accordo, altrimenti oggi saremmo in grandi difficoltà. Comunque abbiamo dovuto comunicare al mercato la non eseguibilità di quel piano e questo ha inciso negativamente sulla società e sul titolo. Oggi dobbiamo dare al mercato una organizzazione convincente per il futuro della società. Con l’operazione di Free Energia abbiamo dato una risposta tempestiva”.
Oltre all’Italia, TerniEnergia, non trascura il discorso “estero”.
“Siamo concentrati soprattutto sul SudAfrica dove abbiamo già oltre 140 milioni di euro di commesse da contrattualizzare e abbiamo partecipato a gare per pari entità con un importante player europeo e per fine anno contiamo di avere appalti importanti. Siamo poi negli Emirati dove stiamo partecipando ad una procedura in joint venture e stiamo facendo scouting in Cile e Azerbajan”.
Quanto alla holding Italeaf, che controlla il 54,8% di TerniEnergia ed è acceleratore di business per imprese e startup nei settori dell’innovazione e cleantech, Neri parla con soddisfazione dello sbarco al Nasdaq di Stoccolma e annuncia un “piano di sviluppo di primavera che sarà presentato a Stoccolma e poi in Italia”.
Ale
(tratto da www.borsaitaliana.it sezione notizie Radiocor)