Le ragioni strategiche del nostro turnaround

di Stefano Neri*

C’è una chiara scelta alla base del Piano di risanamento e rilancio che TerniEnergia sta ormai definendo nei dettagli. Si tratta di un vero turnaround industriale, che porta la Società e il suo Gruppo a rimanere nel prevalente ambito energetico ma a connotarsi, anche in esso, quale player innovativo del settore dell’Information Technology.

Per la digital energy uno sviluppo dirompente

Il rapido sviluppo della digital energy è una delle poche certezze che in questo momento si possono individuare nel settore elettrico. La transizione energetica ha comportato e comporta cambiamenti profondi e veloci. Questi rendono molto più rischiosi rispetto al passato quegli investimenti che si fondano sulla certezza che una fonte energetica prevalga su altre nel medio e lungo periodo. In meno di un decennio le fonti rinnovabili, che erano intese da molti quali costose nicchie di compensazione per l’espansione del nucleare, si stanno affermando come vere e proprie alternative economiche al nucleare stesso, e alle fonti fossili.

Da questa incertezza, che oggi lascia intravedere comunque la “convivenza” di diverse fonti energetiche, deriva una maggiore attenzione a ciò che già esiste e che comporta investimenti e rischi meno elevati. In particolare, mi riferisco alle reti, le cui prospettive di carico e di utilizzazione sono senza precedenti, così come il protagonismo degli utenti. Questi ultimi determineranno nuove funzioni obiettivo del sistema energetico. Tali funzioni si stanno già individuando e sono destinate a crescere in modo dirompente, soprattutto con il progresso dei sistemi di accumulo, destinati a cambiare anche l’attuale concezione del bilanciamento in continuo. In questo contesto, l’intelligenza delle reti e di tutti i componenti del sistema energetico assume un ruolo pervasivo e di primaria importanza. Sensori, software, elaborazione dati, IOT già non sono più qualcosa di esterno al settore energetico.

L’impatto del digitale è già attuale

La digital energy è destinata a permeare sempre di più questo settore, che richiede velocità, qualità ed efficienza, sia per i diversi sistemi di produzione sia per la distribuzione e i consumi. Non è un caso che negli U.S.A. la maggiore crescita di fatturato nel settore energetico si ravvisa proprio nell’ambito IT, che fino a poco tempo fa aveva in esso un ruolo assolutamente ausiliario e marginale. Sarebbe tuttavia un errore credere che il futuro prossimo del settore energetico sia governato solo da questi aspetti tecnologici.

Le scelte regolatorie, infatti, costituiscono (insieme all’incertezza sulla fonte di produzione che “vincerà” la sfida della transizione) elementi di aleatorietà legati alla definizione di obiettivi. E questi obiettivi, già lo vediamo, vanno oltre la tutela degli utenti. Essi tendono e tenderanno a salvaguardare la stabilità economica dei maggiori operatori. Tenderanno anche, e sempre più, a recepire delle finalità ulteriori e nuove. All’energia si collegano interessi sottesi alla tutela ambientale, alla sicurezza, alla mobilità e più in generale alla qualità della vita. Questo può rendere più lunga e costosa la transizione energetica, può paradossalmente indurre un’inerzia ulteriore di ciò che già esiste nel sistema proprio a causa dei costi.

La contaminazione orizzontale dell’energia da parte delle soluzioni IT

Certo è, tuttavia, che questo ampliamento dei fini consentirà di organizzare i bisogni emergenti, di aggregarli, di renderli visibili. Anche in questa prospettiva problematica, il ruolo dell’IT è fondamentale e crescente. Ciò vale se pur si considerano le difficoltà e i tempi necessari per coordinare il bilanciamento locale (dell’energy community) con le esigenze, per ora irrinunciabili, del sistema gerarchico esistente.

In conclusione, la crescita di un settore dell’IT specializzato per l’energia non è legata al futuro perfezionamento di ciò che chiamiamo transizione energetica, smart grid, smart city, smart mobility, etc., ma costituisce ormai una inderogabile necessità del presente, in ogni caso.

L’integrazione tra industria e “intelligenza” nel Piano di Gruppo

La scelta strategica di TerniEnergia, iniziata con l’acquisizione di Softeco Sismat, con cui si prevede la fusione, tiene conto di tutto ciò e del valore che una media azienda italiana può aggiungere con i suoi oltre duecentocinquanta tecnici specializzati con una storia di innovazione che continua. In particolare, riunendo in sé le competenze informatiche di Softeco e quelle energetiche di TerniEnergia.

Il Piano di risanamento e rilancio è l’espressione di una consapevole scelta strategica, driving force del cambiamento.

*Presidente e Amministratore delegato TerniEnergia