Una serie di iniziative, miglioramenti tecnici e investimenti, messi in campo nel tempo, hanno consentito di gestire in maniera soddisfacente l’emissione di odori dall’impianto di biodigestione Green ASM (joint venture paritetica tra TerniEnergia e ASM Terni), nonostante questo tipo di attività per la gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani siano al centro di un’attenzione sempre crescente da parte delle comunità locali. E’ quanto è emerso dall’evento organizzato nei locali del #DIGIPass di Narni per esaminare i dati di conclusione del caso di studio su GreenASM di Nera Montoro.
Per TerniEnergia ed ASM Terni, che gestiscono l’impianto autorizzato a trattare fino a un massimo di 43.500 tonnellate/anno di frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) e/o altre matrici organiche, ha preso parte all’evento l’ing. Gioia Clementella, consulente della società, che ha evidenziato le attività svolte dall’azienda in direzione della sostenibilità.
Altri temi affrontati dai relatori: come si caratterizza il fenomone da un punto di vista chimico-fisico ed il ruolo di ARPA, come la piattaforma QCumber e la sua App e, quindi, le nuove tecnologie possno aiutare a gestire questa matrice ambientale sempre più sensibile nella cittadinanza, come la partecipazione attiva della cittadinanza può aiutare nella risoluzione dei problemi.
Quello dei fenomeni odorigeni e dei cattivi odori sta diventando sempre più un tema emergente che non ha norme precise di riferimento ma che impatta sulle comunità cittadine e come tale necessita di opportuna conoscenza. Sono intervenuti all’incontro, oltre l’assessorato all’ambiente del Comune di Narni con l’assessore Morelli, ARPA Umbria, la società Algebra, titolare della piattaforma Qcumber, la società GreenAsm ed il Comitato Salute e Ambiente Basso Nera.